Da Sovrimpressioni, 2001
Ligonàs
II
No, tu non mi hai mai tradito, [paesaggio]
su te ho
riversato tutto ciò che tu
infinito assente, infinito accoglimento
non puoi avere: il nero del fato/nuvola
avversa o della colpa, del gorgo implosivo.
Tu che stemperi in quinte/silenzi indifferenti
e pur tanto attinenti, dirimenti
l'idea stessa di trauma-
tu restio all'ultima umana
cupidità di disgregazione e torsione
tu forse ormai scheletro con pochi brandelli
ma che un raggio di sole basta a far rinvenire,
continui a darmi famiglia
con le tue famiglie di colori
[…]
Ma no. Con frementi tormente di petali di meli
e di ciliegi con rapide rapide nubi di petali e baci
tu mi hai ieri, ieri? accarezzato?
Gremite assenze, ombre grementi alle spalle
di quanto fu e sarà,
petali petali amatamente dissolti
nelle alte dilavate erbe – e laggiù tra i meli
stralunati presagi di sera…
In petali, piogge pure, lune sottili
dacci secondo i nostri meriti
pochi ma come immensi,
dà che solo in mitezza per te mi pensi
e in reciproco scambio di sonni amori e sensi
da questa gran casa LIGONÀS
dalle sue finestrelle-occhi all’orlo del nulla
io ti individui per sempre e in te mi assuma.